Escort di lusso assassine: la storia è piena di esempi di donne di piacere finite male a causa del loro status di derelitte e sventurate. Qualcuna di loro però è riuscita a salvarsi ribellandosi al dominio del patriarcato; infatti un posto d’onore sul podio delle vincitrici lo merita Sada Abe, escort di lusso giapponese vissuta nei primi anni del 900.
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Essere una donna non è mai stato facile, soprattutto nei secoli scorsi, perché nascere in una famiglia povera significava essere costrette a vendere il proprio corpo per sopravvivere.
Oggi la situazione è nettamente migliorata. Le accompagnatrici di alto livello vengono tutte da famiglie borghesi e abbastanza agiate, sono laureate, colte ed esercitano il lavoro piu’ antico del mondo solo per capriccio. La rete è piena di inserzioni e foto di accompagnatrici di altissimo livello che pubblicizzano la loro attività su portali che trattano annunci escort di lusso.
Escort di lusso assassine: l’incredibile vita di Sada Abe.
In Giappone le donne stavano sempre in casa in attesa che qualcuno venisse a chiederle in spose. Sada Abe fu spinta dalla madre a studiare canto e musica. Voleva che diventasse una geisha e cosi’ pure il padre che vendette la figlia alla okiya (case di tolleranza di alto livello) di Yokohama.
Purtroppo, durante un incontro sessuale, Sada contrasse la lue e decise di darsi alla prostituzione legale. Si spostò a Osaka ma venne arrestata per aver raggirato dei clienti. Venne poi liberata e cominciò a fare la cortigiana di lusso illegalmente.
Dopo qualche anno, si stancò di quella vita depravata e tornò a casa trovando un lavoro come cameriera.
Escort di lusso assassine: un destino segnato dalla follia
Il titolare del ristorante dove sembrava che la vita di Sada stesse prendendo la giusta direzione, era un certo Kichizo Ishida, un gangster già sposato ma sempre bisognoso di compagnia sessuale.
I due si innamorarono ma lui non avrebbe potuto sposarla e continuarono per un po’ a vivere la loro relazione clandestinamente fino a che Sada impazzì di gelosia.
Gli incontri sessuali fra i due erano caratterizzati da una impronta molto BDSM e sadomaso. Infatti, Sada aveva fatto sperimentare all’amante la pratica dell’asfissia.
Nella notte del 18 maggio 1936 Sada uccise il suo grande amore soffocandolo per poi mutilarlo di tutto l’apparato riproduttivo.
Che fine fecero i testicoli e il pene di Kichizo? Vennero ritrovati avvolti in carta di giornale nascosti nel kimono di Sada, che li adorava giorno e notte come un feticcio.
Escort di lusso assassine: la delirante perizia degli psichiatri.
I medici sentenziarono che la escort fosse affetta da ninfomania e non avrebbe potuto essere altrimenti in una società fortemente patriarcale dove le donne possono essere solo mosse dal furore uterino e non altre istanze psichiche piu’ complesse.
Sada era semplicemente una donna che era riuscita a raggiungere l’uguaglianza dei diritti e delle malattie psichiatriche al pari di un uomo.
Aveva controllato il suo temperamento solo all’esterno continuando però a vivere e a parlare della sua sessualità senza censure. Sada fu condannata a pochi anni di carcere nonostante la crudeltà del reato perché dichiarata parzialmente incapace.
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