Sebbene in Italia la regolamentazione della prostituzione sia piuttosto caotica, sappiamo tutti che il fenomeno esiste. In tal senso anche le stime su chi lavora in questo settore sono sempre piuttosto fittizie.

A non aver mai avuto problemi a dire ai  suoi amici che lavoro svolge è una escort di professione che vive a Roma e si chiama Valentina https://topclass-escort-lusso.com/model/valentina-escort-milano-roma-bologna/

Domanda: Come sei diventata una escort di lusso?
Valentina: Mi ero laureata da poco in giurisprudenza, e da qualche mese svolgevo il praticantato per diventare avvocato in uno studio. Tradotto: non avevo per nulla un’indipendenza economica né prospettive lavorative certe. Quindi ho pensato che vendere a buon prezzo il corpo piuttosto che “svendermi” per una retribuzione poco adeguata potesse essere un’alternativa valida. Capisco che può sembrare una scelta un po’ ardita, ma non ho mai avuto paura del giudizio degli altri.

Com’è stata la tua prima volta? E l’ultima?
La mia prima volta non è stata programmata, è successa un po’ per caso. Una persona con cui non sarei mai andata gratis mi propose di pagarmi per fare sesso e io mi incuriosii. Era un avvocato e per venti minuti insieme mi avrebbe sborsato esattamente quanto guadagnavo in un mese da praticante. Accettai.

Poco dopo ho compreso che si trattava di un buon business. Quindi ho messo il primo annuncio online, e i primi clienti hanno iniziato ad arrivare.

Per quanto riguarda invece l’ultimo cliente, detto sinceramente non ricordo: sono tutti simili dopo un po’.

Com’è il tuo cliente tipo?
La rosa della clientela è  ampia. Il cliente single, la cliente sola, la coppia di clienti, coppia di sposi, coppia di amanti, coppia di amici lui e lei, coppia etero con amica, cliente con l’amica, cliente per due escort, due clienti per un escort, due clienti per due escort: per me è lavoro. Anche se, in proporzione, i clienti uomini sono sempre di più delle donne.

E ti dirò di più: nella mia esperienza ho notato che le persone più “insospettabili”, che non penseresti mai pagherebbero per fare sesso, sono spesso quelle che vivono un rapporto più conflittuale con le proprie fantasie sessuali—che più sono represse, più si palesano con veemenza a letto.

Come si svolge un incontro? C’è imbarazzo quando il cliente si presenta e al momento del pagamento?
Bisogna partire subito da una premessa: il rapporto sessuale è solo l’ultimo passo di un processo lento fatto di relazioni da coltivare, marketing quotidiano, presenza e assenza quando serve.

Dal canto mio col cliente cerco di instaurare un dialogo, mentre lo studio dallo specchio di fronte al mio letto. “Hai fatto più tu che il mio psicologo” è una frase che mi sono sentita ripetere più di una volta da diversi clienti. Fingo di credere a tutto quello che i clienti mi dicono (per esempio quando si creano un’identità fittizia), li ascolto, li gratifico e loro sono felici così. D’altronde, pagano anche per ritagliarsi un momento da protagonisti.

In ogni caso, il momento del pagamento è la sintesi del profilo psicologico del cliente: Il più sereno con se stesso mi dà i soldi come stesse pagando al casello all’autostrada; il più timido lo chiama regalo, parola che odio perché i soldi me li sudo; il più tecnico e disinibito lo chiama onorario o parcella, come fossi un professionista a tutti gli effetti—e lo sono. Poi, c’è chi i soldi me li lascia sul tavolo, oppure me li mette in tasca, oppure in una mano furtivamente, oppure in una busta già preparata. Il più romantico aggiunge addirittura una dedica.

Come fai se un cliente non ti piace?
Non faccio uso di droghe né di farmaci, quindi lo accetto comunque serenamente.

Hai mai accettato di farlo senza preservativo?
Chi va a puttane è il primo ad avere paura di beccarsi qualche MST, quindi è raro che venga fatta questa richiesta. Nel mio caso, ho sempre fatto sesso protetto ed evitato pratiche a rischio. Di conseguenza non ho mai contratto nessuna malattia sessualmente trasmissibile, a differenza di tante persone che non fanno il mio lavoro.

Vorrei approfittarne, per ricordare che molti casi di contagio di malattie sessualmente trasmissibili avvengono proprio tra persone poco avvezze al sesso occasionale, che si fidano delle poche persone con cui vanno. Per contrarre una malattia non bastano cento scopate con il preservativo, ne serve appena una senza.

Quali sono i clienti e le richieste più strane che ti sono state fatte?
Una volta un cliente si è presentato con un pannolino. Qualcuno mi ha pagato per venire a fare i servizi domestici in casa. Poi ci sono sempre molte persone che pagano per farsi insultare, percuotere, torturare.

È possibile per una escort avere una relazione stabile?
Nella mia esperienza ho notato che le persone preferiscono avere un partner che le tradisce di nascosto piuttosto che accettare l’idea che la monogamia sia soltanto un castrante sociale datato e la vera fedeltà consiste nella sincerità reciproca. Con i vari tentativi di instaurare una relazione ho solo provato a modo mio di aprirmi la strada verso la felicità, e non è stata la strada più facile né la più comoda. Probabilmente un giorno incontrerò la persona giusta come capita a molte altre.

Pensi mai a cosa farai una volta che avrai finito con questo mestiere?
Mentre svolgevo già la professione di escort, ho deciso di abilitarmi comunque alla professione di avvocato. Non esercito, ma ho tenuto a fare l’esame di Stato per ribadire a me stessa e al prossimo quanto la mia sia una scelta circostanziata e non un ripiego.

L’attività di un escort è certamente meno longeva di altre, ma più fruttuosa. Senza dubbio, mi lascerà una sicurezza economica su cui poter contare anche in futuro. Credo però che la domanda sul futuro lavorativo non sarebbe meno curiosa se la rivolgessi a un qualunque mio coetaneo, laureato, che lavora in un call center, con un contratto a tempo determinato. Come si diventa escort