Escort di lusso a Genova, una realtà quotidiana in continuo aumento. Donne che giunte a 50 anni, a causa del Covid e dello Stato assente, cominciano a svolgere la professione più antica del mondo, ma ci sono anche le ragazze belle e giovani che, in assenza di contratti decenti e in vista di una vita fatta di precariato e di massacro della Costituzione, decidono di mettere in vendita ciò che di loro sembra avere più valore: non il cervello, al quale nessuno è interessato, ma il corpo.

Intervistando centinaia di escort di lusso e non, si riesce a capire cosa sia davvero, a livello psicologico, per una donna, il meretricio.

Puttana, prostituta, stradale, loft, escort, cortigiana, escort di alto livello l’essenza non cambia, solo il cachet.

Sono tutte donne che in realtà provano disgusto per i clienti, anche per quelli esteticamente piacevoli perché, quando si rivolgono a loro, il rapporto non è mai paritario. Sì tratta di una compravendita di organi e di spirito femminile.

Molte di loro riferiscono conati di vomito,  sensi di colpa e la sensazione di aver perduto la dignità di persone a causa del puzzo emanato dai maschi, anche di quelli che si lavano, l’odore nauseabondo della lussuria che non nasce dalla condivisione di un sentimento o di una passione ma dall’istinto atavico e patriarcale del maschio dominante che usa e getta il corpo delle donne.

Escort di lusso a Genova: una industria portata avanti dalla dominazione maschile.

Il mercato del sesso non finirà mai perché la domanda è continua e costante a causa del potere economico dell’uomo.

Se le donne avessero davvero parità di diritti e uno stupendo adeguato alle loro capacità, non si lancerebbero certamente in queste avventure degradanti.

Anche se gli uomini continuano a pensare che la vagina e il pene siano due organi sessuali complementari ciò non corrisponde a realtà.

Esiste qualcosa in più che gli uomini hanno biologicamente e cioè la capacità di scindere sesso e amore. Le donne no, e quando fanno sesso con qualcuno per cui non provano la minima attrazione, stanno male.

Escort di lusso a Genova: l’intervista con Giuliana, ex escort di alto livello pentita

Giuliana, tu dici che il sesso a pagamento non può e non deve essere considerato un lavoro come un altro.

Ma ti pare che l’organo genitale femminile possa essere equiparato ad un ufficio?

E allora se lo vuoi vedere come un lavoro,  se la donna viene stuprata subisce un furto. Ma che ragionamenti sono?

Recentemente hai detto in televisione che esistono delle lobby che incentivano la prostituzione.

Certamente. Il loro scopo è quello di decriminalizzare e rendere moralmente accettabile qualcosa che non lo è.
Esiste una linea di pensiero, addirittura di sinistra, (Collettivo Inglese delle Prostitute della Gran Bretagna) la quale sostiene che se la femmina è povera, deve prostituirsi.

A mio avviso questa è una allucinazione bella e buona che avrei accettato da esponenti di destra, dai capitalisti, per i quali tutto, anche la vita stessa è e deve essere fonte di guadagno.

Dalla sinistra non me lo aspetto, le mie orecchie non possono udire simili oscenità.

E poi ci sono i radical chic, quelli proprio sono da manicomio criminale. Si tratta di accademici, intellettuali col culo al caldo, viziati e devastati dal tedio esistenziale i quali reputano involutivo, conformista, anti riformista il porsi contro la prostituzione. Perché?

La motivazione addotta è febbricitante: essere contro il meretricio limiterebbe il libero arbitrio delle donne.

Visto che parli di radical chic e dei loro vaneggiamenti. Sai che per loro non si dice più prostituta ma sex worker, vero?

Quegli smidollati, non avendo da fare nulla dalla mattina alla sera, si inventano una realtà a loro congeniale. Usando la definizione di “sex work” si illudono di dare decoro alle donne che vendono i loro organi sessuali, ma a questo punto si palesa l’intima ipocrisia di questi fannulloni occhialuti e col culo sempre attaccato alla sedia: se le donne sono “sex workers”, allora i magnaccia sono “sex managers” e coloro che affittano gli appartamenti alle accompagnatrici diventano “sex business men”,

Non solo nel caso del meretricio, ma un po’ in tutte le follie progressiste dei radical chic e dei democratici americani, c’è questa tendenza a rendere raffinati termini che indicano atteggiamenti e costumi condannabili e deprecabili.

La lobby accademica deve essere estirpata o , almeno, sanzionata quando se ne esce con queste stronzate.

Ma allora cosa si deve fare con la prostituzione?

Bisogna punire i clienti, sia a livello pecuniario ma anche sputtanarli pubblicamente. Bisogna educare gli uomini al sentimento, all’empatia, far capire loro che fare sesso a pagamento è uno stupro dell’anima.

Escort di lusso a Genova, tu ne facevi parte. Adesso a 50anni cosa pensi degli uomini?

Io sono stata una escort di alto livello a Genova a anche accompagnatrice di lusso a Milano. Ho visto che sono solo ed esclusivamente gli uomini coloro che amministrano e decidono le regole del mercato del sesso. Dobbiamo ritenere questi ominidi totalmente imputabili della schiavitù sessuale perché sono loro ad aver creato e regolamentato il sudiciume.

Poi ci sono le ragazze che ancora non sono giunte a questa conclusione. Vedono soldi e sono felici, ma poi, quando il sentimento amoroso farà capolino nei loro cuori, si accorgeranno di essere state solo usate e buttate per altre escort, e non solo perché più belle di loro, no.

È l’istinto maschile che ricerca sempre più donne da penetrare evitando il coinvolgimento emotivo, che è continuamente un impaccio e un qualcosa da evitare come la peste per il mantenimento dell’autocontrollo e dell’indipendenza ovvero del potere.

 

 

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