Escort a Milano col lockdown storie di vita clandestina.

Gilberto Umarelli è uno che lo dà via, un transessuale che anche durante la pandemia, continua a lavorare per strada a Milano.

Escort a Milano vicino al cimitero

Anche con questo ennesimo lockdown gli annunci escort continuano ad essere letti e le signore on the road a lavorare tra pericoli noti e ora meno noti.

Tra loro c’è anche Gilberto Umarelli , in arte Frufru, travo brasiliano che ha voluto raccontare la sua storia.

Una intervista dura, durissima che racconta la tragedia delle escort a milano

Giovedì siamo andati a trovarlo dove lavora, vicino al cimitero. La strada per arrivare al suo angolo del peccato è avvolto da “fam fum e frec”, come si dice nella capitale meneghina.

Non si vede quasi nulla, ma alla fine lo vedo: ha un perizoma fluorescente verde che illumina la pensilina Atm dove egli è sensualmente appoggiato.

Indossa una parrucca rossa e ha il pene in pieno turgore.

Lo carico in auto mentre un cretino in motorino si accosta a me urlandomi dietro: “Culatun!”

Fa un freddo cane, siamo a -2, ma inizio la mia intervista.

Da quanto tempo lavori come escort trans?

In Italia dal 2005 ma ho iniziato in Brasile quando avevo 9 anni. Ho iniziato a prendere ormoni a quell’età. Già da piccolo mi piaceva giocare con la Barbie e sognavo di avere un corpo come lei.

Come è nata la decisione di fare la Escort a Milano?

Quando si è transessuali è spesso l’unico lavoro possibile perché ci sono energiche discriminazioni. Io qui in Italia ho provato a fare l’attrice e la modella, ma non mi voleva nessuno. Meglio la escort di lusso

Ho cercato di fidanzarmi con uno ricco, un virologo spesso in Tv, ma poi mi ha mollata per una donna brutta di 50 anni. Che schifo.

Lui non sa cosa sia l’amore.

Per fare la Escort a Milano, ma trans, devi pagare qualcuno?

No, la strada è di tutti. Chi dovei pagare, i vigili urbani? Dai.

Cosa è cambiato con il coronavirus?

 I miei clienti sono quasi tutti spariti.

Fanno tanto gli alternativi, vogliono fare sesso con me senza preservativo e adesso hanno paura di un virus dell’influenza.

Ma i clienti che continuano a presentarsi, non hanno paura?

Con il primo lockdown c’era paura ma adesso qualcuno sta ritornando.  

Molti di loro non vogliono il condom ma pretendono che io indossi la mascherina. E’ davvero pazzesco.

Voi escort a Milano, ma trans, non avete paura del Covid?

Due di noi l’hanno preso, ma siamo ancora qui. La scelta è adesso è tra lo stare a casa in salute e il morire di fame.

E la polizia che dice?

Quando passa la polizia ci saluta.  

Rischiare così tanto vale la pena?

So già che non si diventa ricchi.

Noi trans viviamo di notte e di giorno non abbiamo un’altra vita, anche a livello sociale. Lo sanno quelli che scrivono di noi su luxury-escorts-worldwide Le persone che conosciamo sono altre prostitute. La nostra vita è la strada. Anche per questo è molto difficile uscirne.

Cosa vorreste chiedere a chi governa?

Vorrei che si legalizzasse la prostituzione. Legalizzare ci permetterebbe di pagare le tasse e di avere dei diritti.

Il covid ha cambiato i tuoi progetti di vita?

Sì. Io non voglio continuare a lavorare per strada fino a quando avrò 90 anni se non mi ammazzano prima.

https://recensioniaccompagnatrici.com/2021/04/20/prostituta-escort-e-escort-di-lusso-che-differenza-ce/
https://recensioniaccompagnatrici.com/2020/09/22/quello-che-le-donne-perbene-non-fanno-con-i-mariti-e-che-poi-i-mariti-fanno-con-le-escort/